L' Abito amato

La mostra “Le molte vite di un abito” a cura di Olivier Saillard e Emanuele Coccia, in programma a ITS Arcademy - Museum of Art in Fashion fino al 6 gennaio 2025, dedica una sezione alla celebrazione dell'intima relazione che si sviluppa tra noi e i nostri vestiti.

Nel cuore di ogni guardaroba risiede un indumento che più di altri ci definisce. Che sia appartenuto a una persona cara, oppure ci ricordi un viaggio o un’avventura, o ancora sia la corazza preferita per affrontare le sfide della vita con più sicurezza, è quasi sempre quello che conserviamo più a lungo, sfidando le mode e il logorio del tempo. Ogni lembo di stoffa, ogni filo, racconta di incontri, sogni, viaggi e talvolta di addii, trasformando l'abito in un diario vivente, un archivio emotivo. “L’abito amato” apre una finestra sulle emozioni e sui ricordi che questi indumenti evocano, creando un ponte tra passato e presente, tra l'individuo e la collettività.

a man and woman looking at a dress on display
a person looking at a dress in a glass case

I curatori invitano il pubblico a mettere in mostra i propri abiti più amati in una teca della mostra e a condividere le loro storie, contribuendo così a creare un mosaico di esperienze che riflettono la bellezza, la complessità e l'intensità delle nostre vite legate al tessuto della moda.

Non è necessario avere nel guardaroba un pezzo da museo per partecipare:

“L'abito amato non ha bisogno di loghi. Non è il più bello né il più raffinato. Può essere il nostro, quello di un genitore, di una persona cara che conserviamo per noi o per i posteri”, spiega il curatore Olivier Saillard “Sono particolarmente entusiasta di poter coinvolgere i triestini in questa mostra, che accoglierà migliaia di visitatori. La moda è spesso percepita come un esercizio di stile ma in realtà gli abiti non parlano solo di talento del design, ma anche della nostra storia personale e collettiva, come i visitatori di ITS Arcademy hanno già scoperto. L’armadio di ognuno di noi è un piccolo museo personale, e non vediamo l’ora di dar voce alle storie della nostra città e del suo territorio”, aggiunge Barbara Franchin, fondatrice e direttrice di ITS Arcademy.

Attualmente esposto, l’abito amato dell’attrice Ariella Reggio, composto da parti del costume di scena autentico per lo spettacolo “La Vecchia e la Luna”. ...scopri di più

Un cappotto con una lunga storia alle spalle, che ancora oggi Susanna Tamaro guarda con una certa venerazione, quando apre il suo armadio, quasi con il timore di rovinarlo indossandolo per quanto rappresenta la speranza di vedere i propri sogni realizzati. ...scopri di più

Ricordato come uno degli episodi più avventurosi nella storia della vela italiana, il naufragio di Paolo Rizzi e della sua barca "Vento Fresco II" rimane un esempio di coraggio, resilienza e determinazione. ...scopri di più

Può sembrare scontato esporre un vestito da sposa come abito amato. Non in questo caso, dove nuovamente ci troviamo davanti ad un racconto eccezionale. ...scopri di più

L’abito è stato confezionato nel 1983 dalla madre di Marina in occasione della sua gravidanza. In tessuto scozzese seguendo la moda del momento, è comodo e caldo: il figlio Alex nasce in inverno, a Febbraio 1984. ...scopri di più

Il secondo capo esposto è il cappotto di Stelio Crise, bibliotecario, scrittore e critico letterario che fu un instancabile animatore della vita culturale triestina negli anni Cinquanta. ...scopri di più

Metti in mostra il tuo abito amato!

Chi volesse proporre il proprio abito amato per la mostra, può inviare la foto del capo e una breve storia sul rapporto che lo lega a sé attraverso questo form